Potenza sonora

comfort
igrometrico

Sempre la giusta % di umidità

Comfort igrometrico, controllare l'umidità con la VMC

La norma UNI EN ISO 7730 detta i parametri del comfort indoor e individua la condizione ideale in una temperatura percepita in ambiente di ca. 20°C, con una percentuale di umidità del 50-55%.

Comfort igrometrico e comfort termoigrometrico sono due parametri diversi.

Il comfort ambientale è quell’impalpabile sensazione di benessere derivante dai corretti valori di comfort termico (temperatura) e igrometrico (umidità) dell’aria rilevati nell’ambiente.

Il rumore emesso dai dispositivi di VMC viene misurato e quantificato come “potenza acustica”.

  • Il comfort termico tiene conto di parametri fisici: temperatura dell’aria, attività (metabolismo), umidità relativa, velocità dell’aria, pressione atmosferica ecc.
  • Il comfort termoigrometrico (thermal comfort) è quel particolare stato mente/corpo in armonia con l'ambiente circostante; dipende da variabili soggettive (attività e metabolismo degli abitanti) e ambientali (temperatura e umidità relativa dell’aria interna).
  • La Termografia Edilizia è il metodo comunemente utilizzato per la verifica dei ponti termici, dei cappotti, del montaggio dei serramenti, delle infiltrazioni di aria ed acqua e del tasso di umidità presente.

Il comfort igrometrico si può progettare seguendo le direttive della Normativa UNI EN 16798-1 (già UNI N ISO 7730 e UNI EN 15251).

L’umidità è una brutta bestia

Nell’edificio a “tenuta stagna” la qualità dell’aria interna si deteriora notevolmente: manca l’adeguato apporto di aria nuova dall’esterno.

La presenza e l’attività umana, oltre alle emissioni derivanti dai materiali di costruzione, dagli arredi e persino dall’abbigliamento, producono “inquinamento indoor”. A questo si aggiunge il problema dell’umidità, un fenomeno accentuato dai nuovi stili di vita (ad esempio la necessità di far asciugare i panni in casa). L’umidità aumenta la trasmittanza delle pareti disperdenti (sprecando energia), genera condensazione interstiziale (danneggiando i materiali da costruzione) o condensazioni superficiali che si manifestano con la comparsa di muffe.

Conseguenze: degrado degli ambienti abitati, emanazione di odori sgradevoli, alterazione dell’aspetto dei locali e – soprattutto – formazione di allergeni (nocivi per la salute).

Come si produce l’umidità in casa: esempi

La quantità di umidità prodotta negli ambienti da una famiglia media supera spesso i 10 litri di acqua al giorno. Sono le normali attività quotidiane a generare umidità: stiratura con ferri da stiro a vapore, lavaggio delle stoviglie e della biancheria, uso dell’asciugabiancheria.

Ecco alcuni esempi:

Persona in condizioni di riposo:
55 g/h di vapore ca.
Persona in condizioni di moderata attività:
70/90 g/h di vapore ca.
Cottura cibi (a gas):
800 g di vapore ogni 3 m3 di gas bruciato
Pulizia personale:
200g/h ca. per persona

Il controllo dell’umidità è necessario: l’unico modo per sbarazzarsi del problema una volta per tutte è quello di installare degli impianti di ventilazione meccanica controllata.

Sceglierne uno con “doppio flusso e recupero di calore” fa risparmiare energia e genera un benessere igrometrico.

Aircare è molto più affidabile che aprire le finestre.

RUOLO DI AIRCARE: FUNZIONI E VANTAGGI

Ci pensa Aircare a:

  • ricambiare l’aria senza disperdere calore;
  • evitare l’innalzamento della CO2 interna;
  • tenere sotto controllo il tasso di umidità. Se l’aria è troppo secca, il recuperatore entalpico trattiene automaticamente una quota del contenuto di umidità dall’aria espulsa;
  • favorire il ricambio utile a smaltire il vapore prodotto all’interno degli ambienti (addirittura quello prodotto dai panni lasciati ad asciugare in casa), anche alla minima velocità di crociera;
  • impedire che si accumuli troppa umidità nell’ambiente (consigliato il funzionamento h 24).
Comfort Igrometrico con Aircare

CONSEGUENZE: PROBLEMI CHE RESTANO IRRISOLTI

Non sono pochi gli utenti finali insoddisfatti delle loro case nuove o ristrutturate. Lamentano di avere aria interna troppo secca, con conseguenti problemi alle pavimentazioni in parquet, oppure troppa umidità che non riescono a smaltire, con conseguente formazione di condensa e muffe (spesso a causa di ponti termici non corretti).

Ad oggi, la miglior strategia di controllo dell’umidità domestica è la Ventilazione Meccanica Controllata: anche la Normativa di riferimento la prescrive.

Aprire le finestre non basta: serve un vero e proprio sistema di ventilazione progettato secondo i dettami delle Normative in vigore.

Solo la VMC risolve in un unico dispositivo i problemi di cui sopra: gli utenti che l’hanno già installata si dichiarano soddisfatti dei risultati ottenuti.

I dati statistici sulla frequenza d’uso rilevano che, quando un dispositivo domestico è troppo rumoroso, si finisce con l’utilizzarlo poco o niente perché troppo rumoroso.

Zero correnti d’aria: il sistema con scambiatore d'aria con recupero di calore espelle aria viziata, umidità e odori sgradevoli e li sostiuisce con aria nuova filtrata.

Particelle di sporcizia, sostanze nocive, polveri e pollini vengono filtrati al 98%. Rumore e insetti restano fuori, il parquet si mantiene bene, le piante di casa crescono rigogliose.

Il calore di casa e l'umidità che serve, che andrebbero perduti aprendo le finestre per ventilare, vengono recuperati dal sistema di VMC.

Dove c’è Aircare si dorme bene.