Vai al contenuto

30 agenti inquinanti in ufficio: l’allerta del CNR

16 Dicembre 2013 - Inquinanti e salute - Nessun commento

30 agenti inquinanti in ufficio: l’allerta del CNR

L’aria che respiriamo in ufficio è più inquinata di quella esterna. A lanciare l’allarme è il CNR, che ha analizzato 1500 campioni nell’ambito della ricerca europea OfficAir Project, dedicata allo stato di salute degli ambienti confinati.

Respirare in una banca, in un call center o in un qualunque locale di un comune ufficio significa esporsi direttamente ad almeno 30 agenti inquinanti: tanti sono quelli presi in considerazione dall’analisi europea che ha coinvolto oltre 200 edifici – tutti costruiti da meno di 10 anni – in otto paesi rappresentativi di differenti condizioni climatiche, fra cui l’Italia.

Dopo un’indagine generica sugli edifici è stata condotta, sia in estate che in inverno, una analisi più approfondita su un numero ristretto di locali, fra i 3 e 8 edifici per paese, verificando in modo specifico la presenza di agenti patogeni.

Formaldeide: l’inquinante interno più presente

Per la maggior parte dei locali esaminati sono stati rilevate concentrazioni di formaldeide, benzene e terpeni – sostanze, questi ultimi, prodotte da molte delle cosiddette “piante da appartamento” – molto superiori ai livelli di soglia. La formaldeide in particolare è il composto più presente, con una media di 15 microgrammi per metro cubo contro i 4 microgrammi rilevati nell’aria dell’ambiente esterno.

L’inquinamento interno? Colpa dei pavimenti, ad esempio il linoleum, degli arredi, delle vernici, dei detergenti, del toner delle stampanti e di molti altri composti generati all’interno di ambienti chiusi e che aumentano la loro concentrazione a causa di un’areazione sbagliata o insufficiente. Quella che noi chiamiamo semplicemente “aria viziata”, dunque, si rivela un vero e proprio attentato alla nostra salute.

La ricerca dipinge un quadro piuttosto allarmante, se si considera che la maggior parte di noi passa buona parte del suo tempo in ufficio, e che probabilmente questa percentuale è destinata a salire nel prossimo futuro. Ecco perché la qualità dell’aria indoor è diventata una questione di primissimo piano nelle politiche della salute, con implicazioni importanti per che è chiamato a indirizzarle e gestirle.

Naturalmente, le caratteristiche strutturali degli edifici sono fondamentali in tutto ciò: progettarli in modo responsabile e scegliere le giuste soluzioni per il ricambio d’aria sono le chiavi per evitare che il lavoro… ci tolga il respiro.


Articoli recenti


Non ci sono commenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato e sarà gestito secondo la nostra Privacy Policy. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Contattaci